A seconda che i servizi medici siano forniti in regime ambulatoriale o in ospedale, paga un ente diverso. Con EFAS, i pagatori di premi dovranno ora sostenere tre quarti dei costi in tutti i settori dell’assistenza.
Le conseguenze di questa riforma per gli assicurati e i pazienti sono imprevedibili. Se verrà accettata, c’è la minaccia di condizioni di lavoro peggiori per il personale infermieristico, una maggiore condivisione diretta dei costi per tutti e il rischio di un aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria. Questo esperimento merita un chiaro NO.
EFAS rafforza principalmente le casse malati e solleva i Cantoni dalla responsabilità di finanziare i servizi di assistenza. Sappiamo tutti che i costi dell’assistenza a lungo termine aumenteranno nei prossimi anni. Con EFAS, il 77% dei costi dell’assistenza sarà finanziato dai premi dell’assicurazione malattia e non più principalmente dai Cantoni, come avveniva in precedenza. In molti cantoni, ciò comporterà un aumento dei premi e una maggiore partecipazione ai costi da parte degli assicurati.
La necessità di servizi sanitari aumenta con l’età, che si tratti di assistenza e cura, di cure mediche, di salute mentale o di prevenzione. Nella stessa fase della vita, aumenta anche il rischio di povertà, perché le pensioni di vecchiaia sono troppo basse. Quando i costi sanitari più elevati e i redditi familiari più bassi si incontrano, le persone colpite cadono in una devastante spirale negativa.
Per evitarlo, PS60+ si è battuto quest’anno a favore di una rapida attuazione della 13esima rendita AVS e dell’iniziativa di sgravio dei premi, nonché contro la riforma della LPP. Un NO deciso a EFAS è la continuazione di questo impegno, che dovrebbe consentire a tutti in Svizzera – oggi e domani – di godere di una vecchiaia dignitosa.
Le conseguenze di questa riforma per gli assicurati e i pazienti sono imprevedibili. Se verrà accettata, c’è la minaccia di condizioni di lavoro peggiori per il personale infermieristico, una maggiore condivisione diretta dei costi per tutti e il rischio di un aumento dei premi dell’assicurazione sanitaria. Questo esperimento merita un chiaro NO.
Rita Schmid e Dominique Hausser, copresidenti PS60+