Il Consiglio degli Stati ha compromesso la legge sul CO2, indebolendo gli obiettivi relativi alle emissioni di gas serra, al sostegno della mobilità elettrica e agli standard di emissione per i nuovi veicoli. Le decisioni odierne non permetteranno alla Svizzera di raggiungere i suoi obiettivi climatici.
La legge sul CO2 impegna la Svizzera ad adattare il proprio diritto nazionale agli accordi internazionali sulla protezione del clima e a conseguire gli obiettivi fissati dalla legislazione nazionale in materia di clima. La revisione proposta della legge stabilisce obiettivi e misure fino al 2030. Il Partito Socialista Svizzero deplora il trattamento riservato questa mattina dal Consiglio degli Stati alla legge. “Purtroppo, la maggioranza del Consiglio degli Stati ha svuotato il progetto della sua sostanza”, dichiara la consigliera agli Stati socialista Mathilde Crevoisier Crelier (JU).
In molteplici settori, le decisioni del Consiglio degli Stati sono motivo di preoccupazione. “La mancanza di tassi di compensazione dei gas serra interni al Paese, il rifiuto di finanziare i settori che richiedono misure di riduzione delle emissioni, l’indebolimento degli obiettivi di emissioni medie per i nuovi veicoli e la mancanza di un sostegno dello Stato allo sviluppo di stazioni di ricarica per le auto elettriche: sono tutte decisioni che ostacolano progressi concreti nella protezione ambientale e nella riduzione delle emissioni”, conclude Mathilde Crevoisier Crelier.
Ora spetta al Consiglio nazionale assumersi le proprie responsabilità per apportare miglioramenti concreti alla legge sul CO2, in modo che la Svizzera possa rispettare i propri impegni internazionali e nazionali.