Partiti fratelli
Il PS Svizzero non intrattiene relazioni così strette con nessun’altra rete come con il PS Europeo (PSE). Da tre decenni il partito socialista europeo, meglio noto come Party of European Socialists (PES), è il principale partner del PS Svizzero a livello internazionale.
Punti principali
Membri del PSE
Il PSE è nato insieme all’UE e con i suoi 137 deputati presso il Parlamento europeo rappresenta il secondo più grande gruppo parlamentare (S&D) dopo il Partito popolare europeo (PPE). Il PSE si articola nei 33 partiti fratelli dei diversi Stati membri dell’UE, come pure della Norvegia. Dieci partiti fratelli – Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Islanda, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Serbia, Turchia e Svizzera (il PS) – hanno lo status di membro associato. Altre 13 partiti fratelli – Armenia, Cipro del Nord, Egitto, Georgia, Israele, Lettonia, Marocco, Palestina, Tunisia, nonché i microstati Andorra e San Marino – hanno lo status di osservatori.
PS Europeo
Il PS Svizzero non intrattiene relazioni così strette con nessun’altra rete come con il PS Europeo (PSE). Da tre decenni il partito socialista europeo, meglio noto come Party of European Socialists (PES), è il principale partner del PS Svizzero a livello internazionale.
Un nuovo contratto sociale: il pilastro europeo dei diritti sociali
Troppi cittadini dell’UE hanno la sensazione di non essere abbastanza tutelati dall’Unione europea dinanzi alle crescenti diseguaglianze, alla sempre maggiore precarietà del lavoro, ai bassi salari e stipendi, alla disoccupazione, allo scarso accesso alle tutele sociali o alle cattive condizioni di vita. Negli ultimi decenni la politica europea si è molto concentrata sull’efficienza dei mercati e sull’applicazione delle quattro libertà fondamentali del mercato unico europeo. Tale focalizzazione ha troppo spesso tralasciato l’obiettivo dell’UE, vale a dire la coesione sociale, l’uguaglianza, l’equità, il benessere e un livello di occupazione elevato, come pure la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. L’obiettivo principale del PSE è sempre consistito nello sviluppo di un’Unione europea dalla forte cifra sociale, che desse la priorità ai diritti sociali rispetto alle libertà economiche.
Dopo una lunga lotta da parte di tutte le forze progressiste presenti in Europa, la proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali nel novembre 2017 a Göteborg è stata una pietra miliare importante dell’Europa sociale. L’Europa ha formulato 20 principi, che tracciano la strada verso un’Europa sociale solida e aprono le porte a un nuovo «assetto sociale». Dopo decenni di limitato impegno sociale, l’UE si è finalmente data nuovi obiettivi. Il pilastro dei diritti sociali è un successo importante, che funge da bussola per garantire che i futuri cambiamenti strutturali possano essere gestiti in modo socialmente equo.
Piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali
Fin dai primi colloqui sul pilastro europeo dei diritti sociali, il PSE ha insistito sulla necessità di un piano d’azione sociale a tutto tondo, che realizzasse ognuno dei 20 principi. Per garantire che tali principi vadano a vantaggio delle persone in Europa, il PSE ha iniziato a sviluppare le sue proposte di attuazione fin dal 2019. Alla luce della pandemia e sotto la pressione delle forze progressiste dell’UE, nel 2020 la Commissione europea ha finalmente iniziato a elaborare il piano d’azione, reclamato da tempo, per l’attuazione dei principi del pilastro dei diritti sociali. Il piano presentato nel marzo 2021 si basa su un’approfondita consultazione in seno all’UE e definisce una serie di misure europee che la Commissione si impegna a realizzare nel corso del suo attuale mandato. Il piano prevede inoltre obiettivi chiave in materia di occupazione, competenze e inclusione sociale a livello UE, da raggiungere entro il 2030.
In occasione del vertice sociale di Porto del 7 maggio 2021, i partner europei si sono infine impegnati con una dichiarazione comune a conseguire entro il 2030 i tre obiettivi chiave definiti nel piano d’azione della Commissione.
- Almeno il 78% della popolazione compresa nella fascia di età tra i 20 e i 64 anni dovrà avere un impiego.
- Almeno il 60% di tutti gli adulti dovrà partecipare ogni anno a un’iniziativa di formazione continua.
- Il numero delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrà essere ridotto di almeno 15 milioni, di cui almeno 5 milioni di bambini.
Il vertice di Porto è considerato un evento fondamentale per i diritti sociali in Europa. Le parti sociali e la società civile chiedono ai capi di Stato e di governo europei di approvare il piano d’azione e i suoi obiettivi chiave, come pure di fissare obiettivi nazionali ambiziosi, capaci di contribuire in modo adeguato alla realizzazione degli obiettivi sociali europei.
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